vini italiani sono bevuti e gustati in tutto il mondo e rappresentano un’eccellenza che qualifica ulteriormente un “made in Italy” che, da sempre, gode di ottima reputazione.

L’emergenza Covid-19, però, sta avendo un impatto anche in questo settore, come risulta dai dati Istat sulle esportazioni, che nel primo semestre 2020 hanno fatto registrare un calo del 3,4% rispetto allo stesso periodo 2019

Dall’analisi dei dati emerge un andamento contrapposto tra il primo e secondo trimestre: tra gennaio e marzo si è registrato un aumento delle vendite del 6,2%, mentre nel periodo successivo, da aprile a giugno, quando hanno iniziato a farsi sentire gli effetti della pandemia e delle misure di contenimento decise dal Governo, le esportazioni sono risultate in calo complessivamente del 12% (1,29 miliardi nel 2020 rispetto a 1,58 miliardi nell’analogo periodo 2019). Il mese peggiore è stato maggio, con -24,2%.

Per quanto riguarda i mercati di destinazione, le maggiori difficoltà si sono registrate in quelli asiatici (-21,4%), con alcuni rallentamenti nella UE (-2%) e nel mercato americano (-1%). Nello specifico, gli Stati Uniti hanno segnato -1,7%, mentre in Europa il dato più negativo è giunto dal Regno Unito (9,6%) e dalla Svizzera (9,8%).

In termini di quantità, l’export italiano del primo semestre 2020 è sceso solo dello 0,4% rispetto allo stesso periodo 2019. In particolare, in Europa e America le quantità esportate sono state superiori rispettivamente dell’1,3% e dello 0,4%. Crollo anche per le esportazioni in Asia (-210%).

Quello vinicolo rimane comunque un settore di grande prestigio per il nostro Paese, che nei prossimi mesi, nonostante l’emergenza sanitaria ed economica generata dalla diffusione del Covid-19, ha le potenzialità per poter riprendere quota e in prospettiva migliorare non solo l’export, ma anche il mercato interno.