“Basta un poco di zucchero e la pillola va giù” cantava Mary Poppins nel film di Walt Disney del 1964, sottolineando i vantaggi di un alimento che fa bene alla salute ma anche all’animo. È infatti un’importantissima fonte di energia per l’organismo, nonché un buon rimedio per risollevare l’animo, gratificarsi e ritrovare… sprint! L’efficientissima tata Mary non faceva però distinzioni di zucchero: all’epoca era popolare quello bianco e basta, e quindi non doveva discettare né insegnare ai suoi pupilli, se fosse meglio lo zucchero di canna o quello bianco, allineandosi al dibattito che da qualche anno ‘scalda’ il web. L’opinione di molti pseudo-nutrizionisti è che lo zucchero grezzo di canna sia più salutare e meno calorico. Niente di più falso.
DUE ZUCCHERI, STESSA MOLECOLA
Dal punto di vista chimico, tra zucchero bianco e zucchero di canna non c’è nessuna differenza. La molecola dello zucchero bianco e dello zucchero grezzo di canna è esattamente la stessa, ossia il saccarosio. E fornisce le stesse calorie per grammo (4 calorie). La vera differenza ce la dice il CREA (Centro di ricerca per gli alimenti e la nutrizione): “Lo zucchero grezzo (che si ricava sia dalla canna da zucchero che dalla barbabietola) è semplicemente uno zucchero non totalmente raffinato: le differenze di colore e sapore dipendono dalla presenza di piccole quantità di residui vegetali (melassa) che non vantano particolari significati nutrizionali”. In pratica la differenza tra i due contendenti è che mentre lo zucchero bianco contiene solo saccarosio, quello bruno contiene anche qualche residuo di melassa (tra l’1% e il 5% a seconda dei tipi di zucchero grezzo o integrale in commercio), che gli dà un aroma un po’ diverso.
Nella melassa sono presenti, in quantità molto bassa, alcuni minerali (soprattutto potassio) e vitamine. Ma poiché di zucchero se ne assumono giornalmente piccole quantità, queste sostanze “in più” presenti nello zucchero bruno, non vantano particolari significati nutrizionali.
Lo zucchero bianco si ottiene dallo zucchero grezzo (sia esso ricavato da barbabietola o da canna) tramite un processo di purificazione. Il processo industriale al quale viene sottoposto lo zucchero ricavato dalla barbabietola o dalla canna, spesso accusato di “danneggiare” in qualche modo il prodotto, in realtà non fa che estrarre il saccarosio dalle impurità presenti nella melassa.
BIANCO E BRUNO, CAMBIA SOLO IL COLORE
Lo zucchero grezzo e quello bianco si differenziano quindi essenzialmente per colore e aroma. Non è vero che essi presentano valori calorici e caratteristiche nutritive differenti. Come non è vero che lo zucchero di canna dolcifica più dello zucchero bianco: il potere dolcificante è in ogni caso relativo al contenuto di saccarosio, che non varia tra le due tipologie.
Voler attribuire ‘superpoteri’ allo zucchero grezzo di canna è quindi un falso pseudoscientifico. Che le quantità di minerali presenti nello zucchero di canna siano trascurabili ce lo dicono le rilevazioni in rapporto a un etto svolte dal Dipartimento dell’agricoltura americano (Usda). Il minerale più presente – 133 mg – è il potassio. Ammesso che in un giorno si introduca un etto di zucchero – con conseguenze non certo raccomandabili per la linea e la salute – saremmo ben lontani dalle dosi nutrizionalmente rilevanti di potassio. Solo per raggiungere la metà dei 4700 mg raccomandati ogni giorno – e cioè 2350 mg- bisognerebbe mangiare poco meno di 2 kg di zucchero al giorno! Anche per lo zucchero di canna integrale la quantità dei minerali è talmente irrilevante da renderlo nutrizionalmente simile allo zucchero bianco raffinato.
VINCE IL GUSTO
Le conclusioni della diatriba tra zucchero bianco e zucchero di canna è che non c’è un vincitore, sono infatti assolutamente identici sul piano nutrizionale. Perciò scegliere l’uno o l’altro dipende solo dai nostri gusti, dall’ispirazione del momento, dalle ricette da seguire se stiamo facendo un dolce, e ricordandoci comunque che lo zucchero (sempre ovviamente nel rispetto delle giuste quantità), fa bene al fisico e al morale!
Redazione