L’industria molitoria italiana rappresenta tradizionalmente un’eccellenza riconosciuta in tutto il mondo per la notevole abilità nel selezionare e trasformare le differenti tipologie e qualità di frumento, sia di provenienza nazionale che estera. Un settore che appare centrale a maggior ragione nella fase complessa che stiamo attraversando a causa della pandemia.

Nonostante la volontà di tutelare le aziende del comparto manifestata a livello politico, nella Legge di bilancio 2021 è stato approvato un emendamento che prevede a carico di chiunque detenga, a qualsiasi titolo, cereali e farine di cereali, l’obbligo di certificare all’interno di un apposito registro telematico istituito nell’ambito dei servizi del Sistema informativo agricolo nazionale (SIAN), l’insieme delle operazioni di carico e scarico relative alla commercializzazione o alla trasformazione di cereali e di sfarinati a base di cereali. 

A ben vedere si tratta di una norma discriminatoria in quanto la sua operatività è limitata al solo comparto cerealicolo nazionale. In nessun altro Stato è prevista una legislazione analoga, pertanto appare chiaro l’intento politico di scoraggiare le importazioni dal momento che la produzione nazionale è carente rispetto al fabbisogno dell’industria. Tale disposizione rischia di danneggiare fortemente l’industria alimentare nazionale, con particolare riguardo a quei settori che si trovano costretti ad importare materie prime pur osservando scrupolosamente gli adempimenti richiesti dalla normativa sanitaria vigente.

La previsione di ulteriori prescrizioni amministrative, inoltre, finisce per generare nel consumatore timori che non appaiono giustificati alla luce dell’attuale normativa nazionale e comunitaria in materia di etichettatura che garantisce la completa tracciabilità dei passaggi che avvengono nell’intera filiera.

Per tali ragioni i rappresentanti delle categorie interessate chiedono l’apertura di un tavolo con le istituzioni preposte per discutere di sburocratizzazione, semplificazione ed eliminazione di nuovi adempimenti che comportano oneri aggiuntivi non soltanto sotto il profilo amministrativo ma anche economico.

Non è un caso che l’Italmopa, l’Associazione Industriali Mugnai d’Italia, abbia manifestato l’intenzione di intervenire per salvaguardare le imprese che operano nel comparto molitorio nazionale al fine di favorire il confronto, la trasparenza e verificare che dietro tali misure non si nascondano interessi politici e corporativi.